“U’JALLUCC’ARR’CHIEN’”- Piatto tradizionale di Apricena (Gargano)

Un tempo il cibo ordinario dei contadini e della gente povera era incline più all’erbivoro che al carnivoro.

Il pasto era spesso unico e solo nelle feste comandate ci si permetteva il lusso di mangiare di più, magari anche la carne.

Alcune pietanze scandivano i grandi eventi.

U’JALLUCC’ARR’CHIEN’(clicca sul nome del piatto, per gli ingredienti e la preparazione) viene consumato il giorno del Ferragosto.

Le sue origini sono legate alla cultura popolare contadina, un piatto povero, ma nello stesso elaborato e gustoso.

A costo di “nchiavecarse de dibbete”, si doveva comprare il galluccio, ma qualcuno provvedeva per tempo, facendo “canistre” (un acconto di poche lire al giorno aggiunto alla spesa) al quaratino, il negozio alimentare.

Il pollo doveva essere “nostrale”, cioè allevato a terra, con le zampe nere e di almeno 3 kg.

Il giorno della festa veniva preparato un sugo di pomodoro fresco (periodo di raccolta nei campi del pomodoro), dopo aver riempito con il ripieno veniva cucinato, il sugo ricavato serviva come condimento per la pasta con del formaggio locale, e il galluccio gustato come secondo piatto.

Dopo un pranzo così sostanzioso non potevano mancare nocelle, meloni d’acqua e “giallette”, fichedenie, pizze c’à recotte.

E nel pomeriggio ci voleva lo struscio, con gli ori bene in vista e le giacchette chiene de summentelle……